mercoledì 11 aprile 2012

Testa dura senza paura

Chi la dura la vince. Se siete dei testoni appassionati di moda e di moto e, se state leggendo questo blog, probabilmente lo siete: oggi parliamo di caschi integrali (per i jet farò un post a parte perché il discorso è più complesso). Online è pieno di guide, anche video, su come scegliere correttamente il casco. Con questo post non voglio ripetere quanto già spiegato, ma aggiungere una cosa che non viene detta mai: il colore del casco incide non solo sullo stile (ciò che a noi interessa maggiormente) ma anche sulla sicurezza. Vediamo perché, ma con ordine.


C'è l'usanza di comprare il casco race replica, per emulare il proprio campione preferito. C'è anche quella di comprare il casco intonato al colore della propria moto. Sbagliato in entrambi i casi. Quelle sono mode che non ci interessano. Noi non imitiamo nessuno. Noi non copiamo. Noi facciamo tendenza. Quindi com'è un casco cool? Com'è un casco con della personalità?


Nella moda si sa che la personalità dipende dagli accessori. Ovviamente anche dai capi che si indossano, ma ciò che conta e dà spessore, è negli accessori, che per avere forza devono vivere di vita propria. Il casco è un accessorio. Fondamentale per la sicurezza e il comfort di guida (chi se la sentirebbe di affrontare km a velocità oltre codice senza una protezione dall'aria e dalle intemperie? Io no), obbligatorio per legge ed elemento distintivo per lo stile. Non a caso i piloti professionisti si fanno aerografare il casco come fosse il numero che i calciatori portano sulla schiena.


Il casco deve essere della misura giusta e non dare fastidio, deve essere ben areato e ben insonorizzato e non deve essere anonimo. Mi spiego: molti comprano caschi monocromatici (nel 99% dei casi in nero lucido o opaco) ed è un errore, anche nel caso la vostra moto sia tutta nera, perché con un casco nero NESSUNO vi nota e perché un casco di questo tipo è assai banale e fin troppo diffuso.


Anche comprarlo bianco sarebbe un azzardo, ma neanche una cattiva idea. Oggi hanno iniziato a vendere quelli giallo fluorescente, intonati all'abbigliamento ad alta visibilità. Efficaci, ma stendiamo un velo pietoso. Basta che il casco abbia pochi colori contrastanti fra loro per essere subito visibile, purché non presenti grafiche confuse e moderne che da lontano lo facciano sembrare monocromatico. Meglio preferire le linee nette e geometriche a quelle tonde.


Per quanto riguarda la personalità e il discorso "un casco solo per ogni tipo di moto" la soluzione, come per le giacche, è sempre la solita: grafiche vintage. Ma aspettate un attimo, io non sono un fan del vintage tout court, semplicemente riconosco che eleganza e stile risiedono nelle linee semplici e nella sobrietà di forme e design. Con davvero poche eccezioni.


Mentre leggete, avete potuto ammirare alcuni esempi di caschi dallo stile più o meno sobrio e più o meno moderno. Sono tutti design che si abbinano perfettamente a ogni tipo di moto o quasi, dalle supersport alle naked, passando per le cafè racer e le touring. Non sono banali nè appariscenti e hanno molta personalità. Piuttosto che un casco nero o arcobaleno, uno di questi modelli vi garantisce di non passare inosservati, grazie a un accessorio di classe che non soffrirà il passare del tempo e delle mode.


Per concludere vi ricordo che i caschi omologati non presentano tutti lo stesso livello di sicurezza e molti modelli superano ampiamento i requisiti richiesti per legge. Già solo il fatto che Unione Europea, Stati Uniti e Giappone abbiano tre differenti normative e tipologie di test per l'omologazione dei caschi la dice lunga. Ma la mia testa non è diversa da quella di un giapponese o di un americano, no?


Un buon inizio è quello di scegliere un casco prima di tutto per le sue performance in termini di sicurezza, verificando che punteggio ottiene nei test degli istituti esterni alla CE come la Sharp inglese, privilegiando i modelli che vantano 5 stelle. Successivamente provare bene il casco perché anche se ha 5 stelle ed è bellissimo, non è detto che sia comodo.


Io per esempio non riesco a portare gli Arai, considerati da tutti i caschi più comodi al mondo (e probabilmente lo sono), mentre sembra che alla Shoei abbiano un calco della mia testa e lo usino per modellare i loro caschi. Strano, perché a tanti gli Shoei stringono sulle tempie. Qui sopra potete vedere il "mio" Shoei XR-1100 nel codice colore El Capitan.


Quindi, ricapitolando il casco deve essere: sicuro, comodo, ventilato, silenzioso, leggero e del colore giusto, che ognuno dovrà scegliere in base al proprio gusto personale ricordando sempre che è un pilota "da strada" e non da Mondiale, che deve essere visibile a tutti gli utenti della strada e che all'aperitivo dovrà fare un figurone con qualunque moto si presenterà destando l'ammirazione anche di chi non capisce niente di motociclette. La scelta del casco è davvero più che una questione di cuore, una questione di testa.


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