lunedì 16 aprile 2012

La spada è l'anima del samurai

Le moto giapponesi sono fantastiche, ma purtroppo da tantissimi anni il Sol Levante non ci regala mezzi con una spiccata personalità. E la personalità per noi è tutto. Dopo le mitiche CB Four e Six, dopo la CX-Turbo, le GPZ900, le RD500 e le RC45 i designers giapponesi hanno esaurito le idee. Ma c'è un modello che, sebbene abbia fatto solo una fugace apparizione, è rimasto nel cuore degli appassionati. Il marchio era Suzuki e la moto era la Katana.


E' stata una moto di rottura, la prima giapponese disegnata in Europa, la prima progettata da ingegneri automobilistici che hanno tenuto in considerazione l'ergonomia e la facilità di produzione. Un modello ricordato con così tanto affetto, che dopo dieci anni Suzuki ha deciso di riproporlo in edizione limitata per celebrare il suo settantesimo compleanno.


Un esperimento così ben riuscito che da allora ha dovuto rimetterlo in commercio, aggiornandolo nella meccanica e nelle ciclistica, mantenendolo in produzione fino al 2001. Anche se purtroppo questa reincarnazione su base Bandit non ha mai superato i confini nipponici, dove era disponibile nelle cilindrate 250, 400 e 1100 e poteva vantare freni, ruote e sospensioni moderne, per una guidabilità da naked di razza.


Molti motociclisti rimproverano a Suzuki di non curare particolarmente il design delle proprie moto e soprattutto di non avere un family feeling distintivo. Direi che dopo aver creato la Katana, questa mancanza è più che perdonabile. Non dimentichiamo che la sigla di progetto originale era GSX-S, chi conosce Suzuki sa di cosa sto parlando.


Suzuki Katana: il nome della più affilata delle spade per una delle più belle moto mai prodotte, ancora oggi ammirata per la sua unicità. Una moto con cui divertirsi, viaggiare e farsi invidiare da tutti i motoaperitivisti. Io spero che un giorno Suzuki si deciderà a regalarci una nuova Katana, magari su base GSX-R. Perché per rilanciare il mercato servono moto con un'anima e quella di un samurai sarebbe perfetta.

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