mercoledì 16 maggio 2012

Crisi di mezza cilindrata

Nico Cereghini non ha bisogno di presentazioni. Di solito mi trovo sempre d'accordo con quello che dice e scrive, lo ammiro, lo rispetto moltissimo e lo ringrazio per tutto ciò che negli anni ha fatto per noi motociclisti. Ma oggi ho letto un suo articolo che non mi è piaciuto, non perché le motivazioni non siano sacrosante, nè perché abbia torto, semplicemente si è dimostrato ancora una volta un po' troppo sognatore. Nico sostiene giustamente che la crisi economica globale abbia colpito anche noi motociclisti, specialmente i giovani che preferiscono i social network e i videogames ad altri passatempi all'aria aperta.

motociclista squattrinato

Inoltre, l'età media in cui ci si avvicina alla prima moto è drasticamente salita negli ultimi anni. Proprio perché la moto è diventata un lusso. Quanti genitori possono o vogliono comprare un 125 al proprio figlio? Quanti universitari o neolaureati possono permettersi non tanto l'acquisto di una vecchia motocicletta di media cilindrata, ma il suo mantenimento? Con il prezzo della benzina e delle assicurazioni alle stelle, davvero molto pochi. E poi vogliamo contare l'abbigliamento tecnico? Le gomme? La manutenzione? Gli imprevisti?

motocicletta economica

Nico non ha torto, solo non era a mio modesto parere, il momento né il modo di scrivere quelle cose. Anche se, una soluzione si trova sempre. E io credo che proprio questo sia ciò che intendeva davvero quel vecchio volpone di "Luci accese anche di giorno, casco ben allacciato e prudenza, sempre!" Partendo dalle sue considerazioni e dalle risposte ricevute dai suoi lettori, il motoaperitivista si permette di dare qualche consiglio ai giovani che vorrebbero-ma-non-possono avvicinarsi alla moto, dato che c'è passato recentemente anche lui.


La moto fa figo, è inutile girarci attorno, ogni ragazza ti dirà "mi fa paura", ma poi ci sale comunque. Se non hai i soldi per una moto nuova, no problem. Moto stupende hanno lasciato il segno nella storia del motociclismo per carisma, design e qualità tecniche. Si portano a casa per pochi spiccioli, ma sono ancora attuali e performanti: Honda Hornet prima serie, Kawasaki Z750 prima serie, Yamaha FZ6 prima serie, Ducati Monster 600/620 Dark. Una custom? Honda Shadow 600. Per quanto riguarda le supersport, i vari CBR, Ninja, Gixxer e R6 di qualche anno si trovano a prezzi stracciati, idem le enduro.


Certo, bisogna avere fortuna e un po' d'occhio per non prendere una fregatura ma, il bello della moto non è anche sporcarsi le mani? Io personalmente la porto dal meccanico solo per casi d'emergenza o tagliandi particolari per cui bisogna smontare mezzo motore, altrimenti il cambio di olio e filtro l'ho sempre fatto da me, di catena e sospensioni mi occupo in prima persona, solo il cambio gomme non posso farlo per ovvie ragioni. Ma ogni altro intervento è fai-da-te: risparmi tantissimo e se inviti gli amici ci metti poco tempo, ti fai una bella chiacchierata parlando di moto, donne, sport e altre cose che ti fanno sentire uomo.

ride away girl

E poi il motoaperitivismo non richiede grossi investimenti, non importa che la tua moto sia l'ultimo modello, anzi, il vintage va tantissimo. Non importa che tu abbia l'ultima giacca Dainese, basta che sia un vero capo tecnico, per proteggerti con stile e che sia intonato con il tuo tipo di moto. Non serve nemmeno spendere tanto in benzina: tanto lo sappiamo tutti che il motoaperitivista è buono a guidare solo fino al pub, no? Però va sempre in moto con stile. Ci vediamo in strada o al bar.

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