domenica 20 maggio 2012

Bubblegum Crash

Di solito non guardo le corse di moto in tv perché preferisco sfruttare i weekend di bel tempo per guidare la mia, ma oggi pioveva. Ho guardato Moto2 e MotoGp, tra l'altro ho provato l'emozione stranissima di seguire la cronaca di Moto2 sulla tv svizzera, commentata da giornalisti in estasi per la strepitosa gara del loro connazionale Thomas Luthi.


E' stato bello vedere che tutti i piloti Alpinestars utilizzano la nuova tuta con airbag, al pari di quelli Dainese che già utilizzavano i prototipi del D-Air Racing nelle passate stagioni. Ho potuto vedere alcuni esemplari del sistema Dainese al D-Store di Milano e sono fiducioso che in futuro tutti potremo indossare degli airbag da moto funzionali, comodi, esteticamente piacevoli, sicuri ed efficaci.


Oggi purtroppo non è ancora una tecnologia matura. Diversi test indipendenti condotti da laboratori specifici come quello del Politecnico di Milano e di alcune riviste di settore hanno dimostrato che sono pochissimi i modelli in commercio davvero validi, cioè in grado di proteggere adeguatamente i punti vitali e di aprirsi in tempo utile. Inoltre, quei pochi davvero efficaci sono ancora troppo costosi.


E' proprio questo il principale inconveniente degli airbag da moto: in media il motociclista che ha un incidente impiega circa 80 millisecondi per impattare. Inoltre, alcuni modelli riparano soltanto la schiena e non le costole, oppure si limitano a bloccare il collo. Solo i modelli Dainese e Alpinestars utilizzano accelerometri e non necessitano di un cavo da collegare alla motocicletta, a differenza di tutti gli altri prodotti.


Al momento la Alpinestars Tech Air Race Suit è un prodotto strepitoso e totalmente automatizzato: l'airbag viene attivato in automatico quando il pilota chiude la zip principale e si "arma" quando i sensori rilevano che si è in moto e ci si sta spostando a più di 7 km/h. In caso di impatto i due airbag sulle spalle,che riparano anche le clavicole, si aprono in 45 millisecondi, dopo 5 secondi cominciano a sgonfiarsi ed è già pronta una seconda coppia di airbag in caso il pilota subisse un secondo impatto.


Il sistema si può ricaricare come fosse un normale telefono cellulare, mentre un display e alcuni led sul polsino della tuta avvisano lo stato dell'airbag e il livello di carica della batteria. C'è anche una scheda di memoria estraibile per verificare i dati diagnostici al pc e collegarsi via internet al centro assistenza.


Il D-Air Street di Dainese non è da meno, forse protegge anche meglio, ma richiede il montaggio di una centralina e di alcuni sensori sulle forcelle e sotto la sella della propria moto. Confido che presto anche Alpinestars presenterà un modello simile, ma automatizzato come la sua splendida tuta, magari dentro un bel giubbotto in pelle anziché in tessuto.

Nessun commento:

Posta un commento