domenica 27 maggio 2012

L'altra metà della carregiata

Ormai un'idea di com'è un motoaperitivista ve la siete fatta, ma come sarà La Motoaperitivista? Per descrivere una così sublime manifestazione dueruotistica non posso usare parole, ma solo immagini, aneddoti, frasi e citazioni raccolte lì, nell'unico luogo che conta, il solo in cui si può contare davvero: l'asfalto. 
 

Monster Dark, stivale in pelle con tacco basso, jeans che più skinny non si può, giacca Dainese simil vintage nera e ovviamente molto sciancrata, casco color bronzo glitterato "Perché fa pendant con la scritta Ducati sul serbatoio" E il mio cuore iniziò a battere fuori tempo come un bicilindrico desmo.


Fermo al semaforo, vedo nel retrovisore un CBR600RR, si ferma accanto a me, dal casco replica escono dei lunghi ricci biondissimi, guanti full carbon, canottiera, denim hot pants e stiletto dodici laccato rosso intonato alla moto, of course. Bello il codino del CBR, oh yeah.


Ho conosciuto una suora tanti anni fa. Una suora vera, con l'abito nero e il velo, ma guidava una 883 blu metallizzato. Non credo che nella Bibbia ci sia qualche comandamento che lo vieti, no? Quanti di voi possono vantare una tale esperienza mistica, eh? Dilettanti.


Tuta bianca con ricamate rose e farfalle, casco replica intonato alle nuove carene aerografate e alleggerite di una R6 preparata quasi da Supersport. Lunghi capelli neri che in velocità sembrano avere vita propria. Non provate a starle dietro salendo sui monti. Ne ha bastonati troppi.


Ora ha 74 anni, ma da ragazza rubava la vecchia Guzzi di suo fratello per andare in paese anche se "non stava bene". E' fuggita con un pianista jazz e ha allevato generazioni di motociclisti. Uno ha corso la Parigi-Dakar, uno mi ha insegnato ad andare in moto e altri non ci sono più. Ciao zia.


Quando incontrate sulla strada una Motoaperitivista non potete rimanere indifferenti. Sono loro, le uniche, le sole, per cui surfiamo l'asfalto, quelle che hanno più stile. Ci vediamo in strada o al bar.

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